mercoledì 5 aprile 2017

SPAZI NELLO SPAZIO Mostra a cura di EDB STUDIO




Fino al 9 aprile 2017
Biblioteca Umanistica dell'Incoronata
Corso Garibaldi 116, Milano
VENERDI' 7 APRILE DALLE 18 
TUTTO IL TEAM DI EDB STUDIO VI ASPETTA IN MOSTRA


Per la Milano Design Week 2017 la Biblioteca Umanistica dell’Incoronata continua la sua proposta espositiva legata al design e alla progettazione, presentando la mostra SPAZI NELLO SPAZIO, a cura di EDB STUDIO.

La mostra ruota attorno al concetto di spazio, quello in cui viviamo, con cui ci rapportiamo e che occupiamo anche con i nostri oggetti. Lo stesso spazio attorno al quale ruota il metodo progettuale di EDB STUDIO che porta avanti da un lato la tradizione dei grandi maestri milanesi, che non si limita a concentrarsi su un unico campo di interesse, e dall’altro pone l’oggetto - come costituente dello spazio architettonico - e l’uomo, che passa da uno spazio all’altro, come centro del pensiero creativo. Lo spazio inizia con un foglio bianco su cui vengono tracciate delle linee che diventano prima concetto e successivamente progetto; questo acquista poi una sua tridimensionalità nel prototipo o nel modello architettonico fino ad arrivare ad essere oggetto o architettura.

SPAZI NELLO SPAZIO racconta attraverso diversi temi e diverse scale alcuni dei campi applicativi di EDB STUDIO nel disegno industriale e nell’architettura e l’allestimento diviene espressione di questo approccio. Nella navata centrale dello storico spazio della Biblioteca Umanistica dell’Incoronata di Milano, sono installati quattro nuovi spazi - strutture in legno naturale ed effimere partizioni in tessuto - capaci di modificarne l’aspetto e la fruizione, mantenendo intatto il fascino delle volte e delle decorazioni quattrocentesche. Quattro fulcri individuati in una pianta longitudinale per mettere in evidenza alcuni oggetti inediti scelti per rappresentare la metodologia progettuale dello studio: la lampada ICONICA per Ivela racconta il tema della luce e la ricerca formale portata avanti per esaltare lo straordinario potenziale tecnico del LED; la trasparenza di materiali come vetro e cristallo è rappresentata dal sistema di tavolini componibili TETRA per Quidam, azienda in grado di coniugare la produzione artigianale con gli standard della più avanzata tecnologia industriale; la seduta come oggetto comune, interpretata dal sistema di sedute impilabili SINUA simbolo della sfida continua portata avanti con aziende come Audia Italia, per proporre nuove declinazioni di un prodotto da sempre icona del disegno industriale.

L’allestimento riflette anche un altro punto fermo nell’attività di EDB STUDIO, cioè il binomio architettura e dialogo con l’esistente, che ha l’obiettivo di evidenziare l’intervento contemporaneo attraverso l’uso di materiali diversi da quelli originali e di tecniche costruttive reversibili a volte vicine a quelle di un allestimento.

Accanto agli oggetti esposti la mostra propone una disamina del concetto di spazio attraverso una carrellata di immagini della produzione più significativa di EDB STUDIO: disegni, studi preliminari, rappresentazioni digitali, modelli e realizzazioni.
Lo spazio per gli oggetti di uso quotidiano, come la sedia Paso Doble selezionata per l’ADI Index 2002 o come l’apparecchio illuminante Boma selezionato per l’ADI index 2011 o ancora il proiettore Kyclos Power riconosciuto dal German Design Council con una menzione speciale nel German Design Award 2017 (Excellent Product Design).
Lo spazio generato da sistemi strutturali come ponti e passerelle frutto della ricerca su temi come l’uso alternativo di elementi standard, l’assemblaggio a secco, la reversibilità di un intervento; e ancora gli spazi generati da un ospedale, una residenza, una scuola, un museo, un centro civico, una piazza o una città.
Immagini di spazi costruiti ex-novo, ma anche letture di spazi pre-esistenti e delle loro trasformazioni: ne sono un esempio il progetto per la ricostruzione della ex biblioteca della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, l’Albergo dei Poveri di Genova diventato sede universitaria o le aree portuali dei quartieri genovesi Caffa, Metelino e Tabarca, oggi sedi di attività commerciali, artigianali e culturali.

Una successione di immagini e oggetti accompagnano il visitatore ed evocano la globalità di una visione e di un approccio metodologico che va dall’elaborazione di un concetto alla sua trasposizione in progetto e alla sua continua messa in discussione.
Una scatola nella scatola, un contenuto per un contenente, perché ogni oggetto genera spazio, è spazio esso stesso ed è spazio il negativo tridimensionale che ne risulta.

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