domenica 25 dicembre 2016

Borgo Paglianetto nel Percorso Internazionale Gu.Sto



L’intervento dell’Azienda Agricola Borgo Paglianetto di Matelica (Mc), alle giornate d’informazione di Borghi d’Europa, è stata caratterizzata dalla degustazione dei vini di Casa e dagli interventi di Gianni Roversi (uno dei Soci).

La storia di Borgo Paglianetto ha radici lontane…Narra lo scrittore arciprete Camillo Acquacotta che Matelica “dovette divenire Municipio Romano l’anno 664. in circa di Roma e 89. prima dell’era volgare”. Fu allora che facoltosi proprietari romani acquistarono terreni nel territorio matelicese per farne “ampie possessioni e ville deliziose”.
Tali possedimenti acquisirono ben presto i nomi dei loro possessori: tra di essi figurava il Fondo “Palianus” nel quale, come cita lo scrittore, era conservata la lapide di Palio, della cui identità non si hanno ad oggi notizie certe . Il nome “Pagliano” fa la sua comparsa, intorno al 1550, anche nei “Registri dei Catasti” redatti da Bastiano Vespa: con il nome di Pagliano (o meglio di “Contrada di Pagliano”) si indicavano le proprietà degli abitanti del quartiere di città, i cui beni appartenevano alla Chiesa di Santa Croce, a cui era collegata una omonima confraternita.

L’azienda Borgo Paglianetto si trova nel cuore delle Marche, nella vallata che si estende tra Fabriano e Camerino. Inserita nella zona di produzione del Verdicchio Doc di Matelica, Borgo Paglianetto mira a fare della qualità l’essenza del proprio essere.Nel fulcro della produzione del Verdicchio, grazie alla presenza di una forte discendenza clonale, Borgo Paglianetto produce un vino dalla pregevole carica aromatica e fenolica, dovuta alla maturazione tardiva delle uve che consente un maggior accumulo, negli acini, dei sali e delle essenze che contraddistinguono queste terre.Borgo Paglianetto, con i suoi 25 ettari, si estende sulle colline matelicesi in una valle chiusa, la cosiddetta alta Valle dell’Esino, rappresentando l’unico caso nelle Marche per l’insolito orientamento nord-sud, fattore determinante per la creazione di quel particolare microclima che permette la coltivazione di uve di grandissima qualità.
La cantina è costituita da un edificio che consente la lavorazione delle uve secondo le più moderne tecnologie e lo stoccaggio del vino ricavato dai vigneti di proprietà. Un secondo edificio ospita invece gli uffici, i laboratori e un ampio punto vendita con sala degustazione.
La scelta di passare dall’agricoltura convenzionale a quella biologica vuole dare un segnale importante ai consumatori, poiché le uve biologiche sono sinonimo di produzione molto impegnativa, oltre che di eccellente qualità.
L’azienda certifica in biologico non solo la qualità delle uve ma anche tutti i processi di vinificazione e cantina: la costante ricerca della qualità dell’ambiente si riflette nella qualità del vino. Ogni nostra bottiglia vuole essere espressione peculiare del terroir, frutto esclusivo della volontà della natura nonché risultato della nostra inesauribile passione. L’amore per la nostra terra implica l’uso di energie rinnovabili e di concimi naturali: ogni attività è svolta nel più vigile rispetto della vite e del territorio. Un rispetto e una passione che non conoscono compromessi e che sono attenti ai cicli della natura e della vite: questa è la filosofia che spinge l’azienda a scegliere un preciso modo di vivere, osservare e lavorare la terra.

Per tutti questi buoni motivi l’Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto ha voluto inserire Borgo Paglianetto nel Percorso Internazionale Gu.Sto (Gusto storico), che collega le terre del gusto che possono vantare eccellenze storicamente documentabili e certificabili.

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